Introduzione coltura

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    Il carciofo, in Italia, occupa uno spazio molto importante tra le ortive in pieno campo da reddito essendo coltivato su una superficie totale di 47.000 ha (ISTAT, 2013). Il 90% della produzione annuale totale, che si avvicina alle 500.000 tonnellate, è concentrata principalmente in Puglia (14.980 ha), Sicilia (14.450 ha) e Sardegna (13.392 ha).

    Il carciofo compie il suo ciclo naturale durante il periodo autunno-primaverile, quando la richiesta evapotraspirativa è bassa e gli apporti delle piogge sono comunque significativi. Tuttavia nella pratica della forzatura in cui la carciofaia viene risvegliata precocemente (luglio), l'irrigazione è determinante in quanto permette sia di aumentare le produzioni finali sia di controllarne l'anticipazione.
    Il carciofo è abbastanza sensibile allo stress idrico, per cui è necessario mantenere un buon livello di acqua disponibile nel suolo, in particolare nel delicato periodo della differenziazione dei capolini e comunque fino alle prime piogge autunnali. La determinazione del corretto fabbisogno idrico deve considerare le caratteristiche climatiche (evapotraspirazione di riferimento) e il coefficiente colturale (Kc) per ogni stadio fenologico della coltura. Il volume irriguo stagionale medio del carciofo è compreso tra 2.000-4.000 m3/ha.

    Soluzione ECONOMY

    Sistema di irrigazione a goccia - Ala gocciolante pluri-stagionale

    Questa soluzione rappresenta un buon compromesso tra economicità e produttività. L'irrigazione a goccia rappresenta garanzia di elevata efficienza idrica, e lavorando a pressioni molto basse, permette anche un notevole risparmio energetico. Inoltre, l’irrigazione a goccia consente anche di effettuare la fertirrigazione, garantendo così una nutrizione della coltura in modo frazionato, in relazione allo specifico stadio fenologico della pianta. Per questo sistema si propone l’ala gocciolante autocompensante AmnonDrip PC o in alternativa l'ala gocciolante TOPDrip HD PC, (di spessore 0.9mm-1.2mm ) posizionata per ciascuna linea di carciofo. La durata di quest’ala gocciolante varia da 7-15 anni a seconda dello spessore. Per quanto riguarda la portata e il passo, NaanDanJain suggerisce una portata di 1.6-2.2l/h e un passo di 40cm. Ad esempio, l’ala gocciolante TOPDrip HD PC con passo 40 cm, portata 1.6 l/h e diametro 20 mm garantisce lunghezze della tirata di circa 320m, con una perdita di carico dell' 8%.
    La testata va realizzata con tubo flessibile in PVC LayFlat SunFlow SF10 di durata pluriannuale e di diverso diametro a seconda della lunghezza e della portata dell’impianto e resistente al calpestamento delle macchine agricole.

    Come ogni sistema micro-irriguo, a seconda delle caratteristiche e della provenienza dell’acqua, sarà neccessario un sistema di filtrazione idoneo (rete, dischi, graniglia, idrociclone, ecc.) e un sistema di automazione sia per la gestione di eventuali valvole di settore, di riduzione e di sostegno di pressione o di controlavaggio dei filtri che per la gestione della pratica della fertirrigazione.

    Soluzione TOP

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    Sistema di irrigazione a goccia e in aspersione - Ala gocciolante pluristagionale + micro-irrigatore per climatizzazione e antibrina

    Questa soluzione irrigua prevede l’utilizzo di un’ala gocciolante pluri-stagionale pesante di spessore 0.9mm-1.2mm autocompensante come nella precedente soluzione con in aggiunta un sistema in aspersione per l'irrigazione climatizzante e antibrina. La scelta di proporre il doppio sistema nasce da problematiche ormai comuni agli agricoltori che operano con il risveglio anticipato della carciofaia.

    La prima è la fisiopatia tipica del carciofo denominata “atrofia del capolino" che determina un blocco dell’accrescimento dei capolini che si presentano poco sviluppati e deformi risultando di scarso valore commerciale. Le cultivar più precoci, sono più sensibili a questa fisiopatia, specialmente quando forzate eccessivamente per accrescere ulteriormente la precocità. Il fenomeno è ascrivibile alla carenza di calcio nei capolini e sembra accertato che i fattori e le cause che determinano questa anomalia siano diverse e imputabili principalmente alle temperature superiori ai 25 °C durante il periodo della differenziazione fiorale, accompagnate da bassa umidità relativa dell’aria ed elevata insolazione e ventosità. Una delle soluzioni è quella di proteggere la coltura regolando il microclima, ovvero riducendo la temperatura attraverso l'irrigazione. Il raffreddamento per evaporazione si verifica per sottrazione di calore dagli organi vegetali quando l'acqua applicata su di essi viene convertita in vapore. Un'efficiente irrigazione climatizzante deve essere effettuata distribuendo acqua ad impulsi con cicli di funzionamento molto brevi per garantire il tempo necessario all'acqua per evaporare.
    Un'altro problema è il rischio di danni da freddo a seguito delle prime gelate invernali. Infatti la coltura presentando forte vigore vegetativo è molto più suscettibile al freddo con danneggiamento altre che del capolino anche dell'intera pianta. Il sistema in aspersione offre la possibilità di effettuare l'irrigazione antibrina per la protezione degli organi vegetali dai danni del freddo. L'efficacia della protezione è strettamente legata al fatto che l'impianto sia dimensionato per garantire l'intera e contemporanea copertura dell'appezzamento garantendo un livello di precipitazione necessario alla protezione.

    Soluzione INNOVATION

    Sistema di irrigazione a goccia - Ala pesante pluristagionale in subirrigazione

    La Sub-irrigazione o SDI (Sub-surface Drip Irrigation) è un’eccellente soluzione per il risparmio idrico. Questa tecnica prevede l’interramento dell’ala gocciolante ad una certa profondità determinata in relazione alla caratteristiche del suolo per garantire anche la bagnatura dello strato superficiale per risalita capillare e al piano di lavorazioni del terreno adottato in azienda. Normalmente per il carciofo si considerano 25-35cm di profondità. Questa tecnica molto innovativa presenta molti vantaggi dal punto di vista agronomico. Prima di tutto è garantita un'elevata efficienza di utilizzo dell’acqua e dei nutrienti in quanto distribuiti direttamente in prossimità delle radici. Inoltre limitando la bagnatura della superficie del suolo che rimane sempre asciutto, si riduce la compattazione e si diminuiscono le perdite di acqua per evaporazione. Altri vantaggi della sub-irrigazione sono legati sia ad una maggior protezione dell’ala gocciolante da agenti esterni che alla possibilità di utilizzare lo stesso impianto per altre colture avvicendate.

    La soluzione NaanDanJain per la subirrigazione del mais prevede l’utilizzo di un’ala gocciolante autocompensante pluri-stagionale con sistema antisifone AmnonDrip PC AS o TOPDrip HD PC AS. Questa ala gocciolante, oltre a garantire un altissimo livello di precisione nell’erogazione, è perfettamente in grado di annullare i fenomeni di suzione del terreno all’interno dell’ala stessa e, grazie alla presenza di barriere fisiche, protegge il gocciolatore dall’intrusione delle radici. L’ala gocciolante va disposta in funzione dell'interfila della carciofaia e della tipologia del terreno. Il passo (distanza tra i gocciolatori) suggerito è di 40-50cm mentre le portate (quantità di acqua erogata dal gocciolatore per unità di tempo) possono variare da 1.6l/h a 3.8l/h.

    Questo impianto, a differenza di quanto descritto nelle soluzioni precedenti, prevede l’utilizzo di condotte in PVC o PE interrate come testata, per evitare intralci con le lavorazioni colturali. Un buon impianto di sub-irrigazione prevede, a seconda delle caratteristiche e della provenienza dell’acqua, sarà necessario un sistema di filtrazione idoneo (rete, dischi, graniglia, idrociclone, ecc.) e un sistema di automazione sia per la gestione di eventuali valvole di settore, di riduzione e di sostegno di pressione o di controlavaggio dei filtri che per la gestione della pratica della fertirrigazione. Di fondamentale importanza l’utilizzo di contalitri per la continua verifica di funzionamento dell’impianto e il posizionamento di un numero adeguato di sfiati d’aria.

    Tale tecnica però comporta elevati costi iniziali di investimento, richiede un livello migliore di filtrazione, una massima attenzione nella verifica del corretto funzionamento e nell'adozione delle operazioni colturali.

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